Consacrata la mostra di Sante De Biase

Consacrata la mostra di Sante De Biase

L’arcivescovo Michele Castoro e Riccardi al taglio del nastro dei presepi

E’ stato l’Arcivescovo della Diocesi di Manfredonia-Vieste-San GiovanniRotondo, Mons. Michele Castoro, ad inaugurare a Manfredonia nel pomeriggio dell’8 dicembre la Mostra del Presepio artistico, giunta alla sua XV edizione. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Manfredonia e dal Parco nazionale del Gargano è organizzata dalla sede sipontina dell’associazione italiana Amici del Presepio, presieduta dall’artista Sante De Biase, che anche quest’anno, nonostante le notevoli difficoltà economiche ed organizzative ha riempito di bellissimi presepi il salone del seicentesco Convento di Santa Maria delle Grazie messo gentilmente a disposizione dallo stesso padre Urbano De Colellis.

All’inaugurazione della mostra (che resterà aperta fino all’8 gennaio nei giorni feriali dalle 17.30 alle 20.30 e in quelli festivi e prefestivi dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 21) hanno partecipato anche il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, che con Mons. Castoro ha tagliato il nastro inaugurale, e numerosi cittadini di ogni età, che hanno ammirato e commentato le produzione dei maestri dell’arte presepiale del Golfo. Un’arte che l’associazione sipontina, che conta circa 40 iscritti, è disposta ad insegnare a quanti fossero interessati ad apprenderla. “Fa piacere vedere come ogni volta la mostra attragga flussi notevoli di visitatori”, commenta Sante De Biase, artista e abile creatore di miniature, nonché presidente dell’associazione. “Ormai la gente di Manfredonia la attende anno dopo anno, fatto che si spiega anche alla luce della scarsità di manifestazioni natalizie in città”. “Il nostro intento è quello di preservare tale tradizione e i valori ad essa connaturati. Dietro un presepe non ci sono solo gli aspetti tecnici ma valori, a cominciare da quelli della famiglia. Per chi crede, creare una natività è anche e soprattutto questo”. “Da 5 anni”, aggiunge Di Biase, “teniamo inoltre un corso di arte presepiale con lezioni teoriche-pratiche, nelle quali vengono impartite informazioni generali di cultura presepistica e concetti basilari per poter costruire correttamente presepi o diorami, prendendo in considerazione i vari materiali, modalità di esecuzione e gli attrezzi necessari alla lavorazione del manufatto; nozioni di prospettiva e proporzione, cenni sull’architettura di archi e colonne e sull’utilizzo di colori, corrente elettrica, alimentatori, lampade, realizzazione del fondale; allestimento finale con sistemazione di statuine, muschio, alberi, acqua, etc.

Il prossimo anno partiranno i corsi per la realizzazione di presepi

Il prossimo anno, tra marzo ed aprile, partirarmo due corsi: uno di primo livello per coloro che sono assoluti principianti ed uno di secondo livello, per quanti hanno già preso parte al corso dello scorso anni”. E di persone disposte ad apprendere la millenaria arte di realizzare natività ce ne sono, a guardare l’esposizione in mostra nel Convento sipontino, dove affianco alle creazioni dei maestri come Giorgio Telera vi sono le produzioni di giovanissimi artisti, come la bambina undicenne che ha realizzato un presepe a misura di bambino, ospitato da un castello alla Disneyworld e con piccoli pupazzi giocattolo al posto delle classiche statuine. “E’ la nostra socia più giovane”, commenta con orgoglio De Biase, “ma nel nostro gruppo ci sono persone di ogni età, fino ai 75 anni”. La bellezza e l’accuratezza della fattura dei presepi esposti hanno confermato la passione e la competenza dei maestri. Estremamente suggestivo il presepe nei trulli di Alberobello creato da Leonardo Trotta, come pure l’artistico presepe di Sante De Biase (un “presepe-quadro”, caratterizzato dall’impercettibile passaggio dalla materialità delle statuine alla stampa del dipinto), e quello ricco di dettagli di Nicola Palumbo. A S.E. Mons. Castoro verrà invece fatto dono del presepe realizzato, per omaggiarlo, avendo come spunto uno scorcio di Altamura, città natale dell’Arcivescovo della diocesi sipontina; un’opera sulla quale il religioso si è soffermato riconoscendone il paesaggio natìo. Tanta soddisfazione per l’esito della serata inaugurale, dunque, ma anche il rammarico di non essere finora riusciti a concretizzare il principale desiderio: “Da tempo vorremmo dar vita a Manfredonia ad un museo permanente del presepe. Ormai abbiamo tantissime pregevoli opere che non sappiamo più dove ospitare. Ne abbiamo parlato anche con l’amministrazione comunale, ma finora purtroppo ci sono state risposte molto vaghe”.

Fonte: quotidiano l’Attacco del 10/12/2011

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